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    Maggio 1945.

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Il libro Sulle orme di mio Padre

La copertina del libro Sulle orme di mio Padre


La vita può essere capita solo all’indietro, ma va vissuta in avanti

( Kierkegaard )

Possiamo essere liberi solo se tutti lo sono.

(Hegel)




     La seconda guerra mondiale ha prodotto un numero infinito di libri, film, fotografie e documentari in bianco e nero che ci hanno presentato la ricostruzione degli eventi dal punto di vista del reporter di guerra, che deve fotografare e stupire, mentre coglie il momento eroico di chi riesce a sopravvivere oppure di chi è morto o sta per morire.

Immagini fredde come è la guerra.

 

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I contenuti del libro


     A posteriori dobbiamo ammettere che la passione per questo libro è stata un colpo di fulmine.

L'incontro con Val Rios è avvenuto alla fine di maggio del 2006, l'idea è maturata tra Giugno e Luglio.

 

A Settembre ci sono state trasmesse le memorie di Cruz Rios e sono iniziate: la traduzione da americano a italiano nonchè il controllo delle date e degli eventi, la stesura di tutte le parti testuali. In Ottobre si è aggiunta la parte grafica sono iniziate tutte le traduzioni ( le parti testuali del libro sono in bilingue: italiano e inglese).

 

Ai primi di dicembre del 2006 il libro è andato in stampa dopo decine di riletture, affinamenti etc. ........ e nonostante tutto qualche errore è scappato. Il lettore ci perdonerà; l'attenuante è che è stato il primo libro che abbiamo pubblicato.

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Prefazione di Cruz F. Rios

 

     Ogni mattina, quando mi sveglio, ringrazio il Signore per un altro giorno che mi ha concesso. Sono stato veramente benedetto, per avere potuto raggiungere il mio ottantasettesimo compleanno, perché, circa sessanta anni fa, ho visto la morte in faccia, per diversi mesi. Molti dei miei amici più cari non sono stati così fortunati.

Nel 1945 sono arrivato in Italia come soldato della 10a divisione da montagna, 87° reggimento, compagnia K. Non sapevo che stavo per vivere il periodo più intenso e più orribile della mia vita. È difficile descrivere la malvagità e l'orrore della guerra. Mentre viaggiavamo verso la prima linea ho visto la distruzione che la guerra ha portato al popolo italiano. Il mio cuore è stato profondamente colpito e posso testimoniare dei tanti civili, particolarmente i bambini, che elemosinavano il cibo o qualsiasi cosa noi potevamo dare loro. Non è possibile descrivere cosa significhi vedere il vostro compagno di trincea ucciso, oppure osservare impotenti mentre la vita scivola via da un compagno colpito a morte.

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Crediti

        Link all'accreditamento dell'Associazione discendenti della 10a Divisione da Montagna