Prefazione di Cruz F. Rios
Ogni mattina, quando mi sveglio, ringrazio il Signore per un altro giorno che mi ha concesso. Sono stato veramente benedetto, per avere potuto raggiungere il mio ottantasettesimo compleanno, perché, circa sessanta anni fa, ho visto la morte in faccia, per diversi mesi. Molti dei miei amici più cari non sono stati così fortunati.
Nel 1945 sono arrivato in Italia come soldato della 10a divisione da montagna, 87° reggimento, compagnia K. Non sapevo che stavo per vivere il periodo più intenso e più orribile della mia vita. È difficile descrivere la malvagità e l'orrore della guerra. Mentre viaggiavamo verso la prima linea ho visto la distruzione che la guerra ha portato al popolo italiano. Il mio cuore è stato profondamente colpito e posso testimoniare dei tanti civili, particolarmente i bambini, che elemosinavano il cibo o qualsiasi cosa noi potevamo dare loro. Non è possibile descrivere cosa significhi vedere il vostro compagno di trincea ucciso, oppure osservare impotenti mentre la vita scivola via da un compagno colpito a morte.
Ma ci sono stati anche momenti migliori! L'Italia e la sua gente sono così belli. Le sue città sono piene di storia, d’arte e antichità e spesso mi lasciano stupefatto e senza fiato. Ricordo la gratitudine della popolazione, che ci accolse nella valle di Po, con pane, vino, formaggio ed i loro caldi sorrisi. Sì, i momenti che ho passato in Italia sono rimasti incisi per sempre nella mia memoria!
Sono ritornato negli Stati Uniti nel luglio del 1945. Le memorie della guerra e della mia esperienza in Italia sono rimaste sopite per circa 50 anni, fino al 1994. E’ stato allora, in occasione del “10th Mountain Division Return to Italy Tour “, [il ritorno in Italia dei reduci della 10a divisione da montagna] che quelle memorie si sono svegliate.
Il “ Reunion Tour” del 1994 è iniziato con uno speciale “ Memorial Day “, un servizio commemorativo al cimitero americano vicino a Firenze. Avevo saputo che il mio compagno di trincea, Fred Palmer, era sepolto là ed ho voluto trovare la sua croce. Ho camminato su quella terra benedetta e quando ho trovato la sua tomba, mi sono inginocchiato e ho gridato. Le immagini di Fred mi sono tornate in mente come un fiume in piena, mentre singhiozzavo per il peso del ricordo. Ho rivisto nella mia mente il giorno in cui morì. Rimarrà per sempre giovane. Lui è stato il vero eroe!
Il nostro viaggio è proseguito visitando le località in cui eravamo stati nel 1945. Pisa, Montecatini, Vidiciatico, Monte Belvedere, Gaggio Montano, Castel d’Aiano, San Benedetto Po, lago Garda e Venezia. Nomi che ora conosco ma che allora erano soltanto colline e posizioni su una mappa. Edifici e case che cinquant’anni fa erano completamente distrutti sono stati ricostruiti. Dove allora c’erano solo rovine e distruzione ora c’è pace e bellezza.
Siamo stati accolti calorosamente in tutte le località dove ci siamo fermati. Abbracci e baci per tutti! Ed ancora una volta i bambini ci sono venuti incontro, non per chiedere cibo come allora, ma per dirci “ grazie, grazie”. Avevano appreso dai loro genitori e dai nonni com’era la vita durante la guerra e ora, dopo tre generazioni, la loro gratitudine era ancora forte.
Dopo la guerra sono tornato a casa, mi sono sposato e ho messo su famiglia. Mia moglie Lucy ed io abbiamo tre figli e 10 nipoti. Due dei miei figli e tre nipoti sono stati in Italia in occasione del “Reunion Tour”. Ho raccontato loro cosa successe oltre sessant’anni fa e ripeto continuamente a tutta la mia famiglia che ciò che è accaduto allora non deve mai più ripetersi!
Questo libro include molte fotografie che ho scattato durante la guerra. Non pensavo di portare con me una macchina fotografica, ma così è accaduto e queste immagini, ora, sono il mio collegamento visivo con il passato. Ognuna di esse serba in se un ricordo, a volte piacevole e a volte sgradevole, nonché la speranza e una promessa. Spero che guardando queste fotografie, il lettore possa vedere la guerra sotto una diversa prospettiva, dal punto di vista di un soldato, ma anche capire che la guerra, a volte necessaria, dovrebbe sempre essere considerata l’ultima risorsa. Il costo umano della guerra è sempre troppo alto!
Ogni mattina, quando mi sveglio, ringrazio il Signore per un altro giorno che mi ha concesso!
Pfc. Cruz F. Rios
10th Mountain Division
87th Regiment, Company K
Vires Montesque Vincimus