Ricoveri per i comandi tedeschi
A Bologna, nella notte stessa della diffusione della notizia dell'armistizio firmato dall'Italia 1'8 settembre 1943, un pugno di soldati tedeschi di stanza in città procedette al disarmo e al sequestro di tutte le caserme cittadine: in ogni caso, da ovest e da est stavano convergendo su Bologna due reggimenti e un battaglione della 24a Panzer Division. Nel pomeriggio del giorno successivo, i primi ufficiali si insediarono nell'Hotel Baglioni, trasformato in sede provvisoria del comando tedesco, I'MK1012 e successivamente trasformata in sede di rappresentanza. Nei giorni e nei mesi successivi, il piano di occupazione militare della città si dispiegò in tutta la sua ampiezza. Dalla Germania e dalla Francia giunsero nuovi reparti ma anche strutture e funzionari con competenze nei settori della produzione industriale e delle requisizioni, in quello alimentare e agricolo, del lavoro e del reclutamento della mano d'opera. Come sedi e comandi di questa articolata e capillare presenza tedesca furono individuate le accoglienti residenze signorili e ville nobiliari costruite a ridosso della città, da via Toscana a via Saragoza passando per via Siepelunga, via Putti, via Castiglione, via delle Rose, via dell'osservanza, viale Risorgimento e via Saragozza. Le sottostanti cantine e ghiacciaie di queste ville furono tutte utilizzate e potenziate, a carico dello stato italiano, come rifugi per gli ufficiali tedeschi. Come testimoniano diverse carte d'archivio e i sopralluoghi in diverse di queste residenze.