La força expedicionária brasileira (FEB)
La FORÇA EXPEDICIONARIA BRASILEIRA (F.E.B.), forte di 25.334 soldati e comandata dal generale João Baptista Mascarenhas de Moraes, giunse in Italia tra il 2 luglio del 1944 e il 9 febbraio del 1945. La F.E.B era composta dalla 1a Divisione di fanteria brasiliana e dal 1° Gruppo di aviazione di caccia, dotato di aerei P47 Thunderbolt. L'equipaggiamento era carente, la divisa di ordinanza dei soldati di fanteria non era adatta ai climi freddi e alla neve che avrebbero incontrato sugli appennini - molti di loro non l’avevano mai vista e non avevano mai dovuto sopportare temperature di 20 gradi sotto lo zero - ed era anche troppo simile a quella dei soldati tedeschi. Le truppe brasiliane, appena sbarcarono a Napoli, furono completamente riequipaggiate ed addestrate dagli americani.
Le unità della FEB si schierarono il 5 novembre 1944 nell’area sottostante a Monte Castello, subito ad est di Monte Belvedere roccaforte della seconda linea in profondità della Linea Verde, originariamente denominata Linea Gotica, difesa dalla 232a Divisione di fanteria tedesca composta da esperti veterani del fronte russo. Il primo assalto dei soldati brasiliani alle difese di Monte Castello, nella notte tra il 28 e 29 novembre, causò la perdita di 190 tra morti, feriti e dispersi. Un secondo attacco, sferrato il 12 Dicembre, portò alla perdita di 250 soldati tra morti, feriti e dispersi.
Nel febbraio del 1945 entrò in linea la 10a Divisione da Montagna americana, la prima e unica divisione americana di alpini, composta da esperti e addestrati alpinisti e rocciatori, che, nell’ambito dell’operazione Encore, attaccò con successo le postazioni di osservazione dell’artiglieria tedesca sui Monti della Riva nella notte tra il 18 e 19 febbraio e, alle 23 del 19 febbraio da tre direzioni diverse, il caposaldo tedesco di Monte Belvedere. Mentre gli americani avanzano verso Monte della Torraccia, nel territorio di Iola di Montese, alle 5.30 del 21 febbraio i soldati della della divisione brasiliana andarono all’attacco di Monte Castello e, dopo furiosi combattimenti, nel tardo pomeriggio ne conquistarono la cima mentre i tedeschi si ritiravano lungo la strada verso il paese di Castel d’Aiano che verrà occupato dagli americani il 5 marzo. L'attacco dei pracinhas ( così erano chiamati affettuosamente i soldati brasiliani) fu appoggiato dal 1° Gruppo da caccia brasiliano.
Questo articolo, che ci è parso particolarmente esplicativo, è tratto dalla pubblicazione " Il Brasile in guerra". La partecipazione della Forca Expedicionaria Brasileira alla campagna d'Italia (1944-1945)" di Andrea Giannasi.
Nel 1930 il Brasile nel 1930 visse una Rivoluzione che portò al potere, con l'appoggio dei militari, il presidente Getulio Vargas. Il governo del "padre dei poveri", come spesso era definito Vargas, non fu subito ben accetto ma in breve riuscì, con varie riforme economiche, a creare nel paese una certa atmosfera di benessere. Il presidente realizzò un'ideologia di Stato, il nazionalismo populista, che ebbe grande ripercussione nella vita politica del Brasile. Nel 1937, ricorrendo al pretesto di una falsa cospirazione comunista, Vargas compì l'atto finale del suo disegno dittatoriale e decretò, sempre con l'aiuto dei militari, l'abolizione della Costituzione del 1934 e decise che ne venisse preparata un'altra, ispirata a quella della Polonia, che all'epoca era retta da un regime autoritario. Quando la Germania aggredì la Polonia, scatenando la reazione di Francia e Inghilterra, il Brasile dichiarò, il 6 settembre 1939, la propria neutralità proseguendo l'ambigua linea politica dettata dal presidente Vargas. In politica internazionale, già da alcuni anni, il Brasile si era avvicinato agli Stati Uniti d'America vivendo così gli stessi timori per i segnali premonitori della futura guerra mondiale. Fu così che, il 27 novembre 1936, il presidente statunitense Roosevelt fu invitato ad un banchetto nel Palazzo Itamaraty (residenza presidenziale brasiliana a Rio de Janeiro), e in tale cerimonia il presidente brasiliano pronunciò un discorso definendo gli Stati Uniti la «grande nazione americana tradizionalmente amica del Brasile». L'incontro tra i due presidenti precedette di pochi giorni la prima Conferenza Interamericana di Buenos Aires, fortemente voluta dagli Stati Uniti in proseguimento della politica dettata dal presidente Monroe nel 1823 (lo slogan che caratterizzò tale dottrina politica fu: "L'America agli americani"). Nella capitale argentina i delegati brasiliani prepararono, appoggiati dai rappresentanti statunitensi, un progetto di patto interamericano che cercava «...di difendere il Continente contro la tendenza espansionistica degli altri popoli...» e i tentativi di «... intromissione di qualche potenza extra-continentale in un paese americano».
Iola di Montese fu liberata il 3 marzo 1945 dalla compagnia E dell’86° Reggimento della 10a Divisione da Montagna Americana.
Nei giorni immediatamente seguenti i soldati brasiliani subentrarono ai soldati americani, che avanzavano verso Castel d’Aiano, ed allestirono un posto di primo soccorso nell’oratorio della Madonna del Montenero che si affaccia alla piazza del paese dall’altra parte della quale si trova la chiesa, allora inagibile a causa dei danni arrecati dai bombardamenti aerei e di artigliera, e l’adiacente canonica che attualmente ospita il museo.
Oltre a raccogliere i soldati feriti negli scontri sui monti adiacenti prestò anche cure ai paesani.