Sistema museale
Il sistema museale di Iola di Montese nasce nel 2011 ed è costituito da una serie di collezioni tematiche, composte da circa 4.000 oggetti, che si sviluppano su 16 sale per una superficie complessiva di circa 600 mq e da alcuni percorsi che attraversano i campi di battaglia dove soldati alleati e tedeschi combatterono nei mesi a cavallo tra il 1944 e il 1945 sulla seconda e ultima linea di resistenza della Linea Verde più conosciuta come Linea Gotica. Il museo, riconosciuto MUSEO DI QUALITA' dall'Istituto dei Beni Artistici Culturali e Naturali della Regione Emilia Romagna nel 2010, si affaccia sulla piazza del paese, che si trova a circa 920 mt slm, di fianco alla chiesa costruita nel 1635. L'ospitalità è garantita dagli ampi parcheggi e dai vicini agriturismi, di cui uno raggiungibile con una breve passeggiata.
Le collezioni MEMORIE D'ITALIA, costituite sin dal 2003, riguardano specificatamente il periodo della seconda guerra mondiale, e sono suddivise in varie sale dedicate ai vari eserciti che hanno combattuto in zona tra la fine del 1944 sino alla fine della guerra in Italia: Wehrmacht - Heer -, 232a Divisione di fanteria e 114a Jager - US Army, 10a Divisione da Montagna, Força Expedicionária Brasileira (FEB) e dell'esercito italiano sia Regio che della Repubblica Sociale.
Una vetrina ospita alcuni oggetti in dotazione all'esercito inglese.
Tutti gli oggetti , raccolti per tipologia, rappresentano quello che avevano a disposizione i soldati in prima linea. Sono esposte uniformi, decorazioni, distintivi, armi, oggetti d'uso comune, di soccorso e vari tipo di abbigliamento ed accessori. Le raccolte, che evidenziano le peculiarità tecniche e la qualità di mezzi anche di conforto, disponibili sino alla prima linea di combattimento, sono finalizzate a comprendere quale logistica era alle spalle dei combattenti sui vari campi di battaglia secondo l'assioma per cui le guerre vengono vinte dall'esercito che ha gli uomini più motivati e la migliore logistica. Il museo è stato riconosciuto ufficialmente dall'Associazione dei Discendenti della 10a Divisione da Montagna che ogni tre anni organizza il ritorno sui campi di battaglia dell'alto appennino tosco-emiliano: il prossimo tour è previsto in settembre del 2025 e sarà un'altro appuntamento per ricordare i combattimenti della 5a armata alleata che, in questa zona, portarono allo sfondamento delle difese tedesche da parte dei soldati della 10a Divisione da Montagna. I soldati Brasiliani della F.E.B., dopo la conquista di Monte Castello e Montese sostituirono gli americani nelle retrovie. Nelle sale dedicate alla storia del nostro paese sono presenti anche libri, pagelle e oggetti scolastici del ventennio.
Il museo è circondato dai campi di battaglia che tra il 1944 e il 1945 furono insanguinati dai combattimenti, che coinvolsero sia i soldati che la popolazione civile, in un inverno tra i più freddi e nevosi a memoria d'uomo. Oggi attraversano questi campi di combattimento i SENTIERI DELLA LINEA GOTICA che seguono i crinali e i boschi dove sono ancora visibili le trincee e i camminamenti degli opposti eserciti e dove è ancora possibile trovare qualche reperto bellico. Un percorso di riflessione tra castagni secolari e memorie che stanno svanendo nello scorrere del tempo.
A cavallo tra il 1944 ed il 1945 sulle alture che dominano il paese correva la Linea Verde II, seconda linea di resistenza in profondità dell'esercito tedesco, originariamente più conosciuta come Linea Gotica e rinominata, nella metà del 1944, Grune Line (Linea Verde). Immediatamente adiacente all'edificio che ospita il museo ha inizio un sentiero attrezzato che si sviluppa per circa 800 metri sul crinale del M.te Terminale. Il 3 marzo 1945 i soldati dell'86°
reggimento della 10a Divisione da Montagna, una volta conquistato il monte, discesero verso l'abitato di Jola per liberarlo dalle truppe tedesche. Nel 2011 sulla cima, vicino ad un piccolo oratorio, e lungo il crinale sono state ristrutturate e in parte ricostruite le trincee e un osservatorio dove i soldati dei due schieramenti si riparavano e dalle quali hanno combattuto. Alla base del monte è stato ricostruito nel 2013, sulle testimonianze di chi allora c'era, un rifugio che veniva utilizzato dagli abitanti del paese per proteggersi dai pesanti bombardamenti, sopratutto di artiglieria, di entrambi gli schieramenti. Il sentiero principale, che si sviluppa dal parcheggio nella piazza del paese del paese lungo un crinale di circa 16 km, verso il Monte della Torraccia, Ronchidoso sino alla cima del Monte Belvedere. Il tempo di percorrenza è di circa 6 ore. Su entrambi i lati e per i lunghi tratti che attraversano i boschi sono visibili le testimoninaze dei combattimenti avvenuti 75 anni fa.
Il contenitore Raccolta di Cose Montesine raccoglie, sin dalla costituzione del museo avvenuta nel 1992, le collezioni dedicate alla CIVILTA' CONTADINA che abbracciano la vita dei nostri padri tra la metà del 1800 e la metà del 1900. Le sale tematiche si sviluppano sui percorsi dell'abitazione rurale, della lavorazione dei prodotti della terra e dei mestieri ormai dimenticati. Le raccolte sono estremamente accurate e sono esposti anche pizzi, abiti e tessuti della fine del 1800.
Il percorso dell'abitazione rurale ricostruisce gli ambienti della cucina, dove la famiglia si riuniva sopratutto nelle lunghe serate d'inverno, della camera da letto e delle attività che si svolgevano in casa come la filatura e la tessitura. Il percorso della lavorazione dei prodotti si sviluppa dall'attrezzatura per lavorare la terra sino alle varie sale dedicate alla lavorazione dell'uva, della castagna, della patata e del grano. La ricostruzione fedele della stalla e delle sue attività completa il quadro. Il percorso dei mestieri si sviluppa nell'esposizione dell'attrezzatura del ciabattino, che anche nell'immediato dopoguerra si recava presso le famiglie per riparare calzature o fare di nuove, e del carpentiere. Nei locali sul retro del museo sono presenti una vecchia trebbiatrice a cinghia e i trattori che fino al dopoguerra servivano per lavorare le spighe di grano. Durante il periodo estivo, nelle piazze dei paesi, queste macchine vengono riattivate per delle dimostrazioni di trebbiatura del grano.