Ritrovati i resti di uno dei tanti soldati tedeschi ancora dispersi sulla Linea Gotica

     Sono passati 71 anni da quando i soldati della 10a Divisione da Montagna americana attaccarono, il 19 febbraio 1945, le difese tedesche di Monte Belvedere, nell'alto appennino Tosco Emiliano tra le provincie di Bologna, Modena e Pistoia. Poco dopo la mezzanotte il 1° plotone della compagnia G del 2° battaglione dell'87° reggimento inizia la propria avanzata alla base del Monte Belvedere nell'area del piccolo villaggio di Polla, nel territorio del comune di Lizzano in Belvedere, dove mettono a tacere una postazione di mortaio tedesca tra il paese e l'abitato di Corona. La compagnia G si trova sotto il fuoco di armi automatiche proveniente da Polla occupata da soldati facenti parte dal 1044° reggimento granatieri della 232a divisione di fanteria tedesca. I soldati del plotone si trincerano quindi nelle buche che hanno appena scavato mentre si accende uno scontro a fuoco che dura sino all'alba quando riescono a sopraffare la mitragliatrice e quattro cecchini tedeschi.

piastrina bassa      Bruno e Luigi, appassionati di archeologia dei campi di battaglia, hanno trovato i resti probabilmente di uno dei soldati tedeschi scheletro bassauccisi quella notte. Seppellito in tutta fretta, era poche decine di centimetri sotto terra, e con un filo di ferro arrotolato attorno agli scarponi, probabilmente per trascinarlo sino alla sepoltura, sono stati ritrovati solo la piastrina, un pettine e alcuni bottoni della divisa. Dopo l'esame di prassi da parte della Medicina Legale di Bologna i resti saranno tumulati al cimitero militare Germanico della Futa dove rimaranno salvo che, nel giro di qualche anno, le autorità tedesche non riescano a trovare dei parenti che esprimano il desiderio di riportarlo e seppellirlo in patria.

      In Italia, nel secondo conflitto mondiale, persero la vita oltre 80.000 soldati tedeschi. Nato da un accordo del 1955 tra Italia e Germania nel 1969 venne inaugurato il più grande cimitero militare germanico in Italia, al Passo della Futa, nel comune di Firenzuola, nel pieno della Linea Gotica dove la V Armata americana sfondò le linee di difesa tedesche verso Bologna e la Pianura Padana. Al cimitero della Futa furono trasferite e tumulate 30.683 salme di soldati tedeschi caduti sparsi, sino ad allora, in tanti cimiteri più o meno piccoli in giro per l'Italia. Da allora ai giorni nostri i caduti seppelliti alla Futa sono cresciuti sino a quasi 32.000. Sono ancora comunque migliaia i tedeschi dispersi e probabilmente seppelliti alla meno peggio dai soldati americani o dai civili nei campi di battaglia del teatro italiano e della Linea Gotica.

Un Mattone per il Museo

Un Mattone per il Museo è il titolo di una iniziativa che prevede l'ampliamento del sistema museale attraverso la costruzione di una nuova struttura di circa 350 mq che diverrà il contenitore delle collezioni relative alla seconda guerra mondiale: Memorie d'Italia. 1939-1945. All'interno del documento Un Mattone per il Museo è visionabile anche un breve filmato in rendering che anticipa la bozza dell'allestimento interno.

Galleria foto di Bologna

Galleria dedicata a una serie di 21 fotografie a colori e inedite della Città di Bologna scattate nel luglio del 1945 da Bill Ferguson in servizio presso il distaccamento medico del 2° battaglione dell'86° reggimento della 10a Divisione da Montagna. L'intera collezione di 330 fotografie inedite scattate in Italia è, per quel tempo, di altissima qualità.


E' arrivata una Willys

La Willys che risale al febbraio del 1945Non poteva mancare l'arrivo di una classica Willys MB con matricola febbraio 1945, consegnata nel marzo 1945 e immatricolata in Italia nel 1947. Perfettamente equipaggiata di radio BC659, mitragliatrice Browning .30 e fucile Garand M1 (armi ovviamente disattivate). Impianto elettrico a 6 volts. Per gli appassionati una breve galleria di fotografie relative alle Willys/Ford nella seconda guerra mondiale e ai loro manuali di manutenzione e uso.

E' trascorso un secolo

Sono ormai trascorsi più 100 anni dall'inizio della Prima Guerra Mondiale. Grazie alla documentazione donata al museo da Bonzi Ezio e Andrea, abbiamo pensato di inserire una galleria fotografica dedicata al Cimitero degli Invitti poi "messo in ombra" dall'attuale Sacrario militare di Redipuglia. La collezione di fotografie è tratta da una ormai rara pubblicazione degli anni 20.

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L'attività del museo si basa sul volontariato e sulle donazioni.

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Crediti

        Link all'accreditamento dell'Associazione discendenti della 10a Divisione da Montagna