Bob Dole ritorna sui luoghi dove fu ferito nel 1945
L'ex senatore americano Bob Dole è ritornato in Italia per ripercorrere l'itinerario di quando combattè nella 10a Divisione da Montagna americana. Tenente e comandante della compagnia I dell'85° reggimento, conosciuta come "suicide squad", Bob Dole era un leader aggressivo e coraggioso tanto che si meritò tre onoreficenze: due Purple Hearts ed una Bronze Star. Rimase seriamente ferito il 14 aprile 1945, il primo giorno dell'Offensiva di Primavera - l'attacco della V Armata americana che portò allo sfondamento finale delle linee tedesche nell'alto appennino tra le provincie di Bologna e Modena -, quando le schegge di una granata da mortaio tedesca gli frantumarono la spalla destra ed alcune vertebre all'altezza del collo e della colonna vertebrale.
Egli era paralizzato dal collo in giù, aveva schegge di metallo in tutto il corpo e un rene danneggiato.
Nonostante il pessimismo dei medici sulle possibilità, dopo molti interventi chirurgici e una infinita riabilitazione, egli è sopravissuto in condizioni fisiche onorevoli. Bob Dole, accompagnato dalla moglie Elizabeth, dal suo staff medico e dagli assistenti personali, è giunto nella piazza di Castel d'Aiano poco prima dell'una del pomeriggio proveniente da Firenze. E' stato accolto dal Sindaco Salvatore Argentieri, dalla popolazione e dalla banda musicale.
Nella sala del Consiglio Comunale ha poi incontrato la popolazione e si è intrattenuto con diverse persone che aveva conosciuto nei suoi precedenti viaggi in Italia. Dopo la posa di due corone ai monumenti dedicati alla 10a Divisione da Montagna e ai caduti è stato offerto un pranzo in suo onore durante il quale vi sono stati i saluti del Sindaco Argentieri, di Bob Dole e della moglie Elizabeth. Dopo la visita alla targa posta, a cura dell'amministrazione comunale, nella località dove fu ferito nel 1945, Bob Dole e tutti gli intervenuti si sono recati a visitare le collezioni MEMORIE D'ITALIA presso il nostro museo.
La visita è durata circa un'ora e Bob Dole, che ha 93 anni, ha voluto camminare, seppur sorretto dal suo assistente, tra le sale dedicate alla 10a Divisione da Montagna complimentandosi per l'impegno e la passione nel tramandare la memoria di eventi terribili.