United States Navy. La marina degli Stati Uniti
Terminata la Prima Guerra Mondiale la Conferenza di Washington del 1922 per il Disarmo pose i principi e i limiti nella costruzione delle grandi unità navali e delle porta aerei. Le proporzioni concordate tra Stati Uniti, Inghilterra e Giappone fece si che gli americani disarmarono alcune corazzate e trasformarono due incrociatori da battaglia in costruzione in portaerei, la Lexington e la Saratoga. Nel 1930 le stesse nazioni si accordarono per ulteriori limitazioni che arrestarono la sperimentazione e conseguentemente la produzione di nuovi modelli di navi. Solo dal 1933 il programma di adeguamento navale degli Stati Uniti ebbe un forte impulso con l'autorizzazione del Congresso a costruire 1.325.000 tonnellate di naviglio da guerra tra cui altre due porterei, incrociatori, cacciatorpediniere e sottomarini.
Allo scoppio della guerra in Europa e alla dichiarazione dello Stato di Limitata Emergenza negli Stati Uniti da parte del Presidente Roosvelt, nel giugno del 1940 ma sopratutto nel luglio del 1940 con la Proposta di legge per la Protezione Navale dei Due Oceani (Two Ocean Navy Bill) prese il via la più grande espansione navale della storia della marina americana. Ancora nell'estate del 1940, in cambio di 50 vecchi cacciatorpedinieri da utilizzare nel pattugliamento anti sommergibile, l'Inghilterra "concesse" agli Stati Uniti per 99 anni alcune basi navali, tra le quali un certo numero nel nord Atlantico, tanto da estendere in modo considerevole i confini navali dell'America. Queste basi ospitarono navi, aerei della marina, idrovolanti e le forze di supporto che servirono a scortare i convogli che attraversavano il nord Atlantico verso l'Inghilterra trasportando materie prime ed equipaggiamenti in supporto alla guerra in Europa.
Subito dopo la firma della legge per la Protezione Navale dei Due Oceani iniziò, nel novembre del 1939, la costruzione degli stabilimenti per la produzione delle materie prime necessarie a quelli di produzione, che contemporanemante furono fortemente ampliati, di navi da guerra e mercantili. Lo sviluppo della capacità produttiva subì un grande incremento in tempi brevissimi: molte fabbriche che producevano materiali giudicati non essenziali furono riconvertite allo sforzo bellico e non di rado in 8/9 mesi un nuovo stabilimento passava dalla posa delle fondamenta alla consegna del primo pezzo dell'equipaggiamento che era stato deputato a produrre.
Nel contempo diversi modelli di navi furono standardizzate: basti pensare alle navi da trasporto della classe Liberty che sostennero la logistica ed i rifornimenti alle forza armate che combattevano su due oceani. Ne furono prodotte poco più di 2.700 ed erano in grado di sviluppare una velocità di 11 nodi.
Il modello Twin Deck trasportava materiali ed equipaggiamento ma furono prodotti altri modelli per il trasporto di carri armati (fino a 440), di aerei, o specializzate come navi cisterna, ospedale, per il trasporto prigionieri e per il trasporto animali; a proposito di animali non dimentichiamo che in Europa, e maggiormente sugli appennini in Italia, furono inviati molti cavalli e soprattutto muli in quanto le strade di montagna con il traffico di carri pesanti e carri armati in autunno ed inverno si trasformavano in pantani di fango da cui solo i muli riuscivano in qualche modo a districarsi per portare i rifornimenti verso la prima linea.
Tra il 1941 ed il 1945 furono prodotte navi classe Liberty per oltre 29.000.000 di tonnellate in termini di stazza standard il cui costo (mediamente una Liberty costava circa 1.800.000$), in termini di paragone ai valori di allora, equivaleva a tre U-Boot tedeschi (circa 595.000$ cad) o otto B17 (circa 240.000$ cad).
Una delle 2.711 Liberty prodotte e varate, la prima è stata la SS Patrick Henry il 27 settembre 1941, poteva essere costruita in 70 giorni. Solo 200 vennero affondate dai tedeschi o da cause accidentali. I difetti delle Liberty erano sostanzialmente dovuti in parte alla velocità di costruzione per cui a volte le saldature erano imperfette con rischi strutturali a pieno carico e in mare agitato, o progettuali in quanto, a nave priva di carico, erano abbastanza instabili.
La costruzione di portaerei rappresentò un'altra fase spettacolare del programma di costruzioni navali. Il 7 dicembre 1941, quando gli aerei giapponesi attaccarono Pearl Harbor, gli Stati uniti sposarono la strategia delle porterei di prima linea, al posto delle corazzate, dandom inizio ad un riarmo, sia navale che di aerei, che partì dal punto più critico, quando nell'autunno del 1942 erano rimaste solo le porterei Saratoga, Enterprise e Ranger in servizio sui mari, per errivare alla fine del 1943 quando le portaerei operative erano oltre 50 tra le grandi di prima linea di classe Essex e classe Indipendence oltre alle portaerei di scorta, ricavate da incrociatori leggeri o da navi mercantili, molte delle quali inviate alla Gran Bretagna per servizio anti sommergibile.
La forza navale si ampliò anche con gli incorciatori pesanti delle classi Baltimore e Alaska, gli incrociatori leggeri delle classi Brooklyn e Cleveland, i cacciatorpedinieri della classe Fletcher, la cui produzione passò dai 3 vascelli ogni due mesi del 1941 agli 11 vascelli al mese del 1943, le corazzate South Dakota, Indiana, Massachusetts e le tre pesanti Iowa, New Jersey e Wisconsin.
Al deciso aumento delle portaerei di pari passo anche la forza aerea sul mare della Marina ebbe una convulsa crescita.
All'entrata in guerra era in servizio il caccia Grumman Wildcat con motore da 1.200 cv e poco meno di 8.000 esemplari prodotti.
Nel corso della guerra entrarono in servizio:
- il Vought Corsair nel giugno del 1942 - equipaggiato con un motore da oltre 2.000 cv e prodotto in poco più di 12.500 esemplari.
- il Grumman Hellcat nel settembre del 1943 - equipaggiato con motore radiale da 2.000 cv e prodotto in circa 12.000 esemplari.
- il Grumman Tigercat nell'aprile del 1944 - equipaggiato con due motori radiali da oltre 2.100 cv ciascuno e prodotto in circa 360 esemplari.
- il Grumman Bercat - sviluppato del modello Hellcat, equipaggiato con motore da oltre 2.000 cv e prodotto in oltre 1.250 esemplari.
- il ricognitore e bombardiere in picchiata Douglas Dauntless equipaggiato di un motore da 1.200 cv prodotto in poco meno di 6.000 esemplari, affiancato, in seguito, dal Curtiss Helldiver - con motore da 1.700 cv e poco più di 7.100 esemplari prodotti.
- l'aereosilurante Grumman Avenger equipaggiato di motore radiale da 1.700cv e prodotto in poco meno di 10.000 esemplari e affiancato dal Douglas Devastator
- il ricognitore e pattugliatore Consolidated Catalina che montava due motori da 1.200 cv ciascuno e prodotto in 4.000 esemplari circa, a cui fu affiancato, dopo Pearl Harbor, il Martin Mariner che montava due motori radiali da 1.700 cv ciascuno e venne prodotto in poo più di 1.280 esemplari.
Avevano base a terra, pur in servizio per la marina, il quadrimotore Consolidated Liberator e il bimotore Vega Ventura oltre al servizio limitato dei bombardieri Lockheed Hudson e Douglas Havoc, mentre il North American Mitchell era in servizio agli squadroni aerei dei Marine.
Da non dimenticare l'innumerevole numero di navi appoggio, rifornimenti, motosiluranti. Nel Solo nel 1943 furono prodotte 600 motovedette. Il personale della marina passò dai circa 126.000 addetti del settembre 1939 ai 330.000 del dicembre 1941 al 1.260.000 del dicembre 1942 ai 2.380.000 del dicembre 1943 sino ai 3.220.000 del dicembre 1944.
Come l'esercito aveva il Genio anche la Marina aveva i suoi Seabees. Sbarcavano con la prima ondata e portavano equipaggiamento e preparavano temporanee basi di operazioni. All'interno si occupavano di movimentare pontoni, riparare veicoli, scarico e carico navi trasporto e di fatto di ogni processo di costruzione che doveva avere luogo. Nel 1944 erano in forza 240.000 tra quelli in patrie e quelli oltremare.
Discorso a parte merita il Corpo dei Marine, la cui origine risalirebbe al 10 novembre 1775, che nel 1939 era composto da 19.500 uomini ufficiali inclusi. Nel 1945 era cresciuto sino a 478.000 uomi e donne. Sei divisioni a pieni ranghi e circa 118.000 uomini e ufficiali nell'aviazione del Corpo dei Marine. Gli ufficiali erano addestrati alla scuola del Corpo dei Marine a Quantico in Virginia. Gli intensi programmi di addestramento comprendevano studi avanzati alla nuova Command and Staff School per istruire gli ufficiali sui loro compiti amministrativi, di gestione del personale o sugli aspetti politici della loro professione nei battaglioni, reggimenti e divisioni dei Marine.
Bibliogarfia:
Liberty Ship, the Ungly Ducklings of World War II by John G. Bunker
United States Navy Aircraft since 1911 by Gordon Swanborough