
La Linea Gotica
Bibliografia
Linea Gotica 1944 - Amedeo Montemaggi, 2002
Italy's Sorrow - James Holland, 2008
The Gothic Line Douglas Orgill, 1967
The war against Germany and Italy: Mediterranean and Adiacent area - Department of the US Army, 1951
US Army in world war II: Mediterranean Theater of operation - Cassino to the Alps - Ernst F. Fisher jr., 1989
The 91st Infantry Division in World War II - Major Robert A. Robbins, 1947
The Blue Devils in Italy. A history of the 88th Infantry Division in world war II - John P. Delaney, 1947
The 85th Infantry Division in world war II - Paul Schultz, 1949
The campaign in Italy 1943-1945 - Eric Linklater, 1959
History of the First Division - Florence to Monte Grande - 1946
Mussolini e il fascismo - Paul Guichonnet, 1994
Cronology of the 10th Mountain Division - John Imbrie, 2004
Le forze in campo
Sino al fronte sull’Arno la 5a e 8a Armata avanzarono entrambe sul corridoio Tirrenico. Verso la metà di Agosto, in linea con i piani dell’Operazione Olive, l'8a Armata fu trasferita segretamente dal fronte tirrenico al fronte adriatico.
- L’8a Armata poteva contare, all’inizio dell’attacco alla Linea Gotica, su un forza di circa 410.000 uomini suddivisi in 61.000 polacchi del 2° Corpo Polacco, 53.500 canadesi del I° Corpo Canadese, 117.000 inglesi ed indiani del V° Corpo d'Armata britannico, 40.000 neozelandesi, 38.500 anglo-indiani del X° Corpo ed altri 100.000 soldati incluse le 209a e 228a Divisione italiane ausiliari.
- La 5a Armata, sul fronte dell'appennino tosco-emiliano, aveva in forze: il II Corpo ( 34a, 88a e 91a Divisione di fanteria americana; il IV Corpo americani di circa 171.000 uomini (la 1a Divisione Corazzata americana, La 6a Divisione Corazzata Sud Africana, 1a Divisione di fanteria brasiliana (F.E.B.), la 92a Divisione di fanteria negra americana - in arrivo - e la 45a Task Force americana) la 210a Divisione ausiliaria italiana e diverse brigate partigiane oltre alle quattro divisioni del XIII Corpo inglese, per un totale di circa 300.000 uomini. In seguito, nel gennaio del 1945 arrivò in linea anche la 10a Divisione da montagna americana.
- L’8a Armata poteva contare, all’inizio dell’attacco alla Linea Gotica, su un forza di circa 410.000 uomini suddivisi in 61.000 polacchi del 2° Corpo Polacco, 53.500 canadesi del I° Corpo Canadese, 117.000 inglesi ed indiani del V° Corpo d'Armata britannico, 40.000 neozelandesi, 38.500 anglo-indiani del X° Corpo ed altri 100.000 soldati incluse le 209a e 228a Divisione italiane ausiliari.
- La 5a Armata, sul fronte dell'appennino tosco-emiliano, aveva in forze: il II Corpo ( 34a, 88a e 91a Divisione di fanteria americana; il IV Corpo americani di circa 171.000 uomini (la 1a Divisione Corazzata americana, La 6a Divisione Corazzata Sud Africana, 1a Divisione di fanteria brasiliana (F.E.B.), la 92a Divisione di fanteria negra americana - in arrivo - e la 45a Task Force americana) la 210a Divisione ausiliaria italiana e diverse brigate partigiane oltre alle quattro divisioni del XIII Corpo inglese, per un totale di circa 300.000 uomini. In seguito, nel gennaio del 1945 arrivò in linea anche la 10a Divisione da montagna americana.
Il quadro tattico
L'insieme delle difese tedesche dell'appennino furono chiamate dai tedeschi Linea Gotica (Gotenstellung) e in giugno del 1944 ridenominata Linea Verde (Grüne Linie). Approntate dall’organizzazione Todt, si estendevano per 320 km dalla valle del fiume Magra, alcuni chilometri a sud di La Spezia, attraverso i massicci strategici del passo di Vernio, a nord di Prato, del passo della Futa, a nord di Firenze, lungo la valle del fiume Foglia, sino declivi sul mare Adriatico tra Pesaro e Cattolica. Tatticamente le poderose difese si estendevano anche in profondità per circa una ventina di chilometri tanto che le due principali linee di resistenza furono definite Linea Gotica (Verde) I e II. Il piano di attacco alla Linea Gotica vide la sua prima stesura da parte del generale John Harding Capo di Stato Maggiore del Generale Harold Alexander, comandante delle armate alleate in Italia. Il 28 giugno lo Staff dell'8a Armata suggeriva tre direttive d'attacco: la A nel settore adriatico, la B sulla direttrice Firenze-Bologna e la C in un settore intermedio. Elencando tutti i vantaggi e svantaggi di ognuna veniva indicato il piano B come il migliore.
La strategia alleata
La strategia alleata nel teatro Europeo prevedeva, mentre si preparavano i piani per lo sbarco in Normandia, l’attacco al paese che Winston Churchill definiva “il ventre molle d’Europa”: l’Italia.
Dopo la campagna in nord-Africa gli alleati, con l’operazione Husky, sbarcarono in Sicilia il 10 luglio 1943. Con il procedere dell’avanzata verso il nord Italia aumentarono sempre più le divergenze di opinioni tra Inglesi e Americani sulle strategie da adottare nel teatro europeo ed in particolare nel teatro Italiano mano a mano che l’avanzata delle armate si avvicinava agli appennini, in vista delle difese tedesche della Linea Gotica, rinominata, nel giugno del 1944, Linea Verde dal generale tedesco Albert Kesselring.
Churchill, per evitare che i Russi ampliassero la loro "influenza" nei Balcani, sperava di aggirare o sfondare le difese tedesche della Linea Gotica e di correre nella Pianura Padana per arrivare a Vienna a ai Balcani attraverso Trieste ed il varco di Lubiana. I dissidi si acquirono quando, su forte insistenza di Roosvelt e contrarieta da parte di Chuchill, venne decisa l'operazione "Anvil-Dragon" ovvero lo sbarco di forze Alleate nella francia meridionale il 15 agosto 1944.